Ee blog terá, pelo menos duas vezes por semana, as minhas opiniões e comentários sobre desporto – sobretudo automobilismo – e sobre a vida nacional (portuguesa e brasileira) e internacional, com a experiência de 52 anos de jornalismo, 36 anos de promotor e 10 de piloto. Além de textos de convidados, e comentários de leitores.

sábado, 4 de janeiro de 2014

MICHAEL SHUMACHER - CASO NEUROLÓGICO - A EXPLICAÇÃO MÉDICA
Acabo de ler um post no Faceboook do experiente colega jornalista italiano Paolo Allievi, que penso valerá a pena todos lerem para se aperceberem da enorme gravidade da situação traumatológica por que passa o piloto alemão.
Trata.-se de uma entrevista feita com um médico da especialidade, e pela sua importância no esclarecimento do que se passa, tomo a liberdade de a copiar, primeiro em italiano, na integra, e, depois, em português com a ajuda do tradutor do Google:

Abbiamo intervistato il Dott. Stefano Signoretti Coordinatore sezione Neurotraumatologia Cranica per la Società Italiana di Neurochirurgia (S.Camillo Forlanini, Roma): “il rischio è anche uno stato vegetativo permanente”
Da un paio di giorni non vengono più diffusi bollettini medici sulle condizioni di Michael Schumacher, a seguito dell’incidente sugli sci che gli ha provocato un trauma cranico grave. Perciò abbiamo voluto indagare per capire meglio quali siano i rischi ed i tempi in cui si capirà il vero stato di salute del pilota. Ci ha aiutato Stefano Signoretti, esperto in neurotraumatologia.

 D.      Sabine Kehm, la portavoce storica di Schumacher ha confermato le condizioni stabili del campione tedesco. Questa stabilità come deve essere interpretata?
R.      Il concetto di stabilità del paziente dopo trauma cranico è legato alla costanza di alcuni parametri: condizioni neurologiche e pressione intracranica.  Il fatto che i parametri rimangano stabili è chiaramente una buona notizia, ma, di per sé, non indica assolutamente un quadro di miglioramento complessivo.
D.      Un altro specialista italiano di fama come il Dott. Acciarri ha ipotizzato due tipologie di lesioni: ematoma sottodurale acuto associato a lacerazioni celebrali.
R.      E' necessario essere molto chiari: il cervello è racchiuso in tre membrane concentriche che sono le meningi e ha delle vene che scaricano il sangue dentro la meninge. Queste vene si chiamano "a ponte" perché il cervello non occupa tutto il volume della scatola cranica ma è immerso in un liquido. Questo determina che i momenti inerziali della testa e del cervello siano diversi. Se la testa sbatte improvvisamente, questa si ferma, ma il cervello continua fino ad impattare contro il tavolato interno dell’osso. Ecco il meccanismo che determina le contusioni cerebrali (focolai lacero contusivi). L’altro problema è che queste vene a ponte si strappano, determinando il sanguinamento fuori dal cervello e comportando la formazione, appunto, dell’ematoma sottodurale acuto (sotto la “dura madre”, cioè sotto la prima meninge). Una lesione che ha una altissima mortalità, non tanto per l’ematoma, che può essere evacuato, ma perché il danno vero è interno. La forte accelerazione del cervello ha lacerato i neuroni. Al danno focale, l’ematoma, è associato un danno diffuso che noi non vediamo. Tutto questo si chiama “danno primario”. Attualmente la prognosi è legata a questo danno, cioè a quanti neuroni sono morti al momento dell’impatto. La sfida è quella di evitare il danno secondario, cioè le reazioni a catena provocate dal trauma. Ecco perché la prima cosa è stata la riduzione della ipertensione endocranica che ha permesso, alla pressione arteriosa, di irrorare correttamente il cervello, evitando così anche un danno ischemico. Ma quello che è successo è che questi sanguinamenti sembrano aver pervaso tutto il cervello, focolai contusivi multipli che fanno parte del danno cerebrale diffuso, di cui i colleghi hanno parlato, e che impediscono al chirurgo di intervenire in maniera definitiva.
D.    In queste ore sta girando sulla rete una grafica della France Presse dove vengono descritte le lesioni alla testa subite da Schumacher e il tipo di interventi.
R.      Si l’ho vista e si evince anche una craniectomia decompressiva. Mi spiego: se gli ematomi sono multipli in tutto l’encefalo, il chirurgo, per combattere efficacemente l’aumento di pressione, non può che togliere l’osso rendendo la testa una struttura non più inestensibile e permettendo al cervello di gonfiarsi, che è la sua prima reazione quando viene sottoposto ad una offesa. Ma anche in questo caso occorre essere chiari: se questo intervento è stato fatto è perché il paziente aveva una pressione intracranica talmente alta da non poterla gestire con i farmaci. Ma una craniectomia, per avere un vero effetto decompressivo, deve essere di almeno 100 centimetri quadrati, che vuol dire un lembo 10cm. x 10cm. In breve smontare la testa, levare un pezzo d’osso grosso come una mano, è chirurgia disperata, è sconfitta della terapia medica. Il rischio più grosso che si corre è che il paziente non muoia ma può rimanere in stato vegetativo persistente.
D.     Supponiamo che le condizioni di Michael si assestino a stabili nel medio periodo. Quanto tempo ci vuole per dichiararlo fuori pericolo? Questa incertezza è legata alla scelta di non fare più comunicazioni ufficiali?
R.      Certamente sì. I traumi cranici sono classificati in lievi, moderati e gravi. Quello di Schumacher è un trauma grave. Il 50% dei traumatizzati cranici gravi muore nelle prime 24 ore. All’inizio è battaglia incessante, poi, nel momento in cui riesci a prevenire la morte per edema celebrale maligno, entri in una fase di stabilità. Una fase in cui si monitorizzano tutti i parametri con il paziente mantenuto in coma farmacologico e che è impossibile prevedere quanto duri. I volumi intracranici si risistemano, i parametri vitali sono stabili e piano piano bisogna aspettare solo che si risvegli. Per cercare di ipotizzare una tempistica congrua, sempre sperando che non insorgano complicazioni, e possibile ipotizzare la conclusione della fase acuta tra due settimane, un progressivo distacco del monitoraggio multiparametrico e l’attesa del risveglio. In queste due settimane il paziente è ancora in serio pericolo di vita, per quanto riguarda il trauma stesso. Passato questo tempo il pericolo di vita rimane, ma per altri motivi. Tipo complicanze respiratorie, trombosi da allettamento, ecc. In quel caso conterà molto lo stato fisico generale e sappiamo che Schumacher è un atleta estremamente performante. Nel caso dovesse aver subito questa craniectomia decompressiva, l’osso dovrà riposizionarsi entro tre mesi e, comunque, nelle migliori condizioni sistemiche possibili. Quindi un paziente che, comunque, deve stare a letto.
D.     Andiamo avanti con le ipotesi che più ci piacciono.  Supponiamo che la situazione di stabilità continui ad evolversi al meglio, si tolgono i monitoraggi, eccetera. Dopo quanto tempo si possono quantificare i danni?
R.    Bella domanda. La quantificazione del danno è piuttosto difficile e in genere si fa con le risonanze magnetiche. La prima prognosi, cioè ipotizzare come andrà a finire, si farà a sei mesi per poi essere abbastanza vicini alla verità dopo un anno e poi nell’anno successivo. E’ chiaro che finita la tempesta, quando diventerà stabile, dovrà iniziare una riabilitazione passiva per non fargli perdere schemi motori e anchilosare le articolazioni. Ma per capire i danni permanenti bisognerà vedere le risonanze. Il problema grosso di Schumacher è che ha avuto, da quanto emerso, un danno diffuso e in questo caso viene danneggiato il network. Più che le singole aree, viene danneggiata l’intercomunicazione tra queste aree. Questo è il danno più temibile. C’è poco da essere ottimisti. Ecco perché la prognosi è riservatissima. Arrivo a dirti di più: Schumacher, dal punto di vista cerebrale/intellettivo, non è un uomo qualunque, ma è un super atleta. Una definizione prevista nella letteratura scientifica. Sono cervelli superiori soprattutto per quanto riguarda i processi cognitivi elaborati dalla cosiddetta: “working memory” localizzata nella corteccia frontale, sede frequente dei focolai lacero-contusivi. Queste persone hanno una capacità di prendere una informazione, elaborarla e dare una risposta che è dieci volte superiore rispetto alla norma, ma, di contro, sono cervelli estremamente più delicati. Più il sistema è complesso, più è delicato, perché si posiziona ad un livello di prestazioni più alto.
D.     Non avremo più il Michael di una volta?
R.     Io penso di no

Intervista di Marco Della Monica

Entrevistamos o Dr. Stephen Signoretti seção Coordenador Neurotraumatology craniana para a Sociedade Italiana de Neurocirurgia ( S. Camillo Forlanini , em Roma ) : "O risco é também um estado vegetativo permanente "Por um par de dias não são os relatórios médicos mais comuns sobre as condições de Michael Schumacher , na sequência do acidente nas encostas o que causou um ferimento grave na cabeça . Por isso, quis investigar para entender melhor quais são os riscos e os tempos em que você vai entender o verdadeiro estado de saúde do piloto. Stephen nos ajudou Signoretti , especialista em neurotrauma .
 
D. Sabine Kehm , porta-voz do histórico de Schumacher confirmou as condições de estabilidade do campeão alemão. Isto deve ser interpretado como a estabilidade ?R. O conceito de estabilidade do paciente após lesão na cabeça está relacionada com a constância de alguns parâmetros : condições neurológicas e da pressão intracraniana. O fato de que os parâmetros se mantêm estáveis ​​é claramente uma boa notícia , mas , por si só , não indica absolutamente uma parte da melhora geral .D. Outro famoso especialista italiano como Dr. Acciarri sugeriu dois tipos de lesões : hematoma subdural agudo associado com lacerações cerebrais.R. E ' preciso ser muito claro : o cérebro é fechado em três membranas concêntricas , que são os cérebros e as veias que drenam o sangue para as meninges. Estas veias são chamados de " ponte " porque o cérebro não ocupa todo o volume do crânio, mas é mergulhada em um líquido . Isso determina que os momentos de inércia da cabeça e do cérebro são diferentes. Se a cabeça de repente bate , este pára , mas o cérebro continua a ter impacto contra a superfície interna do osso . Este é o mecanismo que determina as contusões cerebrais ( surtos Ragged sem corte ) . O outro problema é que estas veias ponte estão rasgadas , conduzindo ao sangramento do cérebro e levando à formação , na verdade , hematoma subdural agudo ( no âmbito do " dura-máter " , ou seja, abaixo do primeiro mater ) . Uma lesão que tem uma alta taxa de mortalidade , não por causa do hematoma , que pode ser evacuada , mas porque o dano real é interno. A forte aceleração do cérebro rasgou neurônios. No dano focal, o hematoma é associado com danos generalizados que nós não vemos . Tudo isso é chamado de " dano primário " . Actualmente , o prognóstico é relativa a este dano , ou seja , o número de neurónios que morreram no momento do impacto . O desafio é , para evitar danos secundários , por exemplo , as reacções em cadeia causadas por trauma . É por isso que a primeira coisa foi a redução da hipertensão intracraniana , que permitiu , pressão arterial, para pulverizar adequadamente o cérebro , evitando assim a lesão isquêmica . Mas o que aconteceu é que esses sangramentos parece ter permeado todo o cérebro , múltiplos focos contundente que fazem parte do dano cerebral generalizada, cujos colegas falaram, e que impedem o cirurgião para operar de forma permanente.D. Nessas horas é executado em uma rede de gráficos onde France Presse descreve as lesões na cabeça sofridas por Schumacher eo tipo de intervenção.R. Você já viu e também pode ser visto uma craniotomia descompressiva . Deixe-me explicar : Se você tiver vários hematomas por todo o cérebro , o cirurgião , para combater eficazmente o aumento da pressão , o que não é possível remover o osso fazendo a cabeça mais do que um não- extensível e permitindo que o cérebro inchar, o que é sua primeira reação quando submetido a uma ofensa. Mas, mesmo neste caso é preciso ser claro: se esta intervenção foi feito é porque o paciente tinha uma pressão intracraniana tão alto que não pode controlar com medicação. Mas uma craniotomia , para ter um efeito real de descompressão deve ser de pelo menos 100 centímetros quadrados , o que significa uma tira 10 centímetros . x 10cm . Em suma, remover a cabeça , retirar um pedaço de osso do tamanho de uma mão , é a cirurgia desesperado, a terapia médica é derrotado . O maior risco que corremos é que o paciente não morre , mas pode permanecer em um estado vegetativo persistente .D. Suponha-se que as condições para um lugar estável para Michael no médio prazo. Quanto tempo leva para declará-la fora de perigo ? Esta incerteza está relacionada com a escolha de não mais fazer anúncios oficiais?R. Certamente que sim . Lesões na cabeça são classificadas como leve, moderada e grave. Isso Schumacher é um trauma grave. 50 % de lesões graves na cabeça morre nas primeiras 24 horas. Top é a batalha incessante , então, quando você pode evitar a morte por edema cerebral maligno , entra em uma fase de estabilidade. A fase em que você controlar todos os parâmetros com o paciente permaneceu em coma induzido e que é impossível prever o quão duro . O volume intracraniano é reorganizado , os sinais vitais são estáveis ​​e, lentamente, você tem que esperar apenas que você acorda. Para tentar sugerir um prazo razoável , sempre esperando que não surjam complicações , e pode assumir a conclusão da fase aguda em duas semanas , um destacamento progressivo do monitoramento multiparamétrico e expectativa de despertar. Nessas duas semanas, o paciente ainda está em grave perigo para a vida , com relação ao mesmo trauma. Após este tempo, o perigo de vida permanece , mas por outros motivos . Digite complicações respiratórias , roupas de cama trombose , etc . Nesse caso, contarão estado físico muito geral , e sabemos que Schumacher é um atleta de alto desempenho. Se isso fosse ter sofrido a craniotomia descompressiva , o osso vai ter que se reposicionar dentro de três meses e , em qualquer caso, nas melhores condições possíveis sistêmicas. Assim, um paciente que , no entanto, deve ficar na cama.D. Sigamos em frente, com a suposição de que nós gostamos . Suponha-se que a situação estável continua a evoluir no seu melhor, tirar os monitores , e assim por diante . Quanto tempo você pode quantificar o dano ?
 
R. Boa pergunta . A quantificação do dano é bastante difícil e, geralmente, é feito com imagens de ressonância magnética . O primeiro prognóstico , ou seja, especular como isso vai acabar , você vai fazer seis meses e, em seguida, estar perto o suficiente para a verdade depois de um ano e , em seguida, no ano seguinte . É claro que a tempestade acabou, quando se torna estável, deve começar uma terapia passiva para ele não perder padrões motores e articulações anchilosare . Mas para entender a necessidade de ver ressonâncias danos permanentes. O grande problema é que tinha Schumacher , que emergiu , danos generalizados e , neste caso, a rede estiver danificado . Mais do que as áreas individuais serão danificados intercomunicação entre essas áreas. Este é o mais terrível dano . Há pouco a ser otimista. É por isso que o prognóstico é altamente confidencial. Chegada de lhe dizer mais : Schumacher , do ponto de vista do cérebro / intelectual , não é um homem comum, mas é um super atleta . Uma definição proporcionada na literatura científica . Eles são superiores cérebros especialmente no que diz respeito aos processos cognitivos desenvolvidos pela chamada " memória de trabalho " localizado no córtex frontal , o assento de surtos frequentes romba lacerado . Estas pessoas têm a capacidade de fazer uma informação , processá-lo e dá uma resposta que é dez vezes maior do que o normal , mas , em contraste , são cérebro extremamente delicada . Quanto mais o sistema é complexo , é mais delicada , porque ele está posicionado a um nível de desempenho superior.D. Nós não voltaremos a ter de novo o Michael que conhecíamos?R. Acho que nãoEntrevista de Marco Della Monica



1 comentário:

  1. Francisco, era interessante um artigo seu sobre procura de adrenalina nestes ex-pilotos de F1, o que os leva a preencher o vazio de uma vida de alta competição com actividades perigosas.
    Assim muito rapidamente, lembro-me de alguns casos que acabaram mal, Didier Pironi, Michele Alboreto... O próprio Nelson Piquet teve um acidente brutal em Indianapolis apos ter terminado a F1....
    Espero que Schumacher consiga ultrapassar este infortúnio o quanto antes.

    ResponderEliminar